Le Ceneri in tour: Oristano

Il tuono rimbomba sordo nel grigiore d'una rada pioggia d'aghi. Un botto secco e ridondante, poi il silenzio. Un secondo lungo un'eternità spezzato dal soffio dirompente d'acqua e aria schiacciate tre due oscure pareti di roccia. La scogliera, a tratti bruna, a tratti sbiadita, trema sotto i colpi sferzanti d'un mare in tempesta. Dorsi di cetacei di pietra crivellati di crateri zuppi d'acqua e melma.
Attoniti camminiamo tra le scogliere di S'Archittu, impietriti dallo spettacolo mozzafiato d'una costa a noi sconosciuta. Spaesati immaginiamo le scogliere di luoghi lontani, onde d'oceano e nubi di tempesta.
Finiamo col dilungarci più del dovuto, un panino sbranato in un batter di ciglia e via di nuovo in macchina alla volta di Oristano. Alle 18 inizierà la presentazione dei mie due libri al Centro Servizi Culturali del capoluogo. Il campidano si apre tra i colli, con campi coltivati e un'incessante pioggia gelida.
Marcello ci accoglie con gran calore, mostrandoci la struttura che dirige. Un ambiente dinamico, vivo. Fin quando gli ultimi baluardi della cultura resisteranno al inesorabile degrado sociale, noi tutti avremo una mezza possibilità di salvarci.
In pochi minuti la sala si riempie; un gruppo di habitué del centro attende il mio ingresso in scena. Le ceneri della Rotta Balcanica non si smentisce neanche 'sta volta, mostrandosi ancora un argomento vivo, capace d'appassionare e stupire i tanti che purtroppo non hanno idea di quanto stia accadendo a pochi chilometri dalle nostre frontiere. Il pubblico è attentissimo smorzando, con scampoli di speranza, la grande angoscia che m'accompagna ogni qual volta debba rimembrare la disperazione che raccontai tra le pagine dei miei libri. Dopo oltre due anni dal mio viaggio non riesco ancora a trattare l'argomento con freddo distacco, sentendomi parte di quel vissuto. L'odore acre dei fuochi di Belgrado brucia ancora nelle narici. La memoria di tanti incontri, di lacrime versate, rabbia e disumanità sopravvive negli occhi degli astanti e nelle menti dei miei lettori. Una frontiera chiusa è un disastro, le ragioni d'una migrazione di massa son da ricercare nelle tragedie create per lo più dal nostro amato occidente. Il prezzo da pagare è troppo alto.
Rientriamo ad Olbia sotto una bufera d'acqua e vento.
Il prossimo appuntamento con Le ceneri della Rotta Balcanica sarà alle Messaggerie Sarde di Sassari,  Mercoledì 24 Aprile alle sei del pomeriggio.

s'archittu

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Le ceneri della rotta balcanica

Le ceneri della rotta balcanica

Le ceneri della rotta balcanica


Andrea Mignogna - 26 Marzo 2019 - Le ceneri della Rotta Balcanica



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