La Paranza: Il Piccione.



Torino, Giovedì 12 Luglio 2018. Ore 11.00.

La giornata inizia tra le vie di Crocetta. Incontro mercati, cani e corpi. L’aria è densa; torbida quasi quanto gli occhi dei passanti. Porta Nuova e Piazza Nizza distano poco più d’un chilometro, ma dato che ci sono provo a prendere la metro. Il nord lo si vive anche nelle piccole cose: il Silenzio. 
Ricordo la metro di Napoli, le sue strade, i suoi marciapiedi; tutto lì aveva un’anima, brillando di vitalità. Qui a Torino la voce soffoca tra il battito d’ali d’un piccione spiumato e il rombo di una marmitta arrugginita. Persino al mercato vige la pace… al mercato!
La serata di ieri è trascorsa tra appuntamenti e computer. Un lungo meeting con due grafiche e un web designer per definire le linee guida dell’intero progetto attorno all’idea di Sonosphera, il primo progetto di sound healing al mondo a proporre il tamburello come strumento terapeutico. 
Stasera si partirà alla volta di Milano, con un furgone che ancora non abbiamo noleggiato, attraverso autostrade e tangenziali. Dovrò raccontare un concerto di cui non conosco alcun dettaglio, un’ignota location al centro del polo produttivo d’Italia. L’ennesima serata allo sbaraglio, come al solito. 

Simone è in ritardo, sfrutto l’occasione per buttar giù queste quattro righe su una panchina alle spalle del banco del pesce del mercato di Piazza Nizza. I piccioni mi osservano con fare malavitoso, ricambio lo sguardo con aggressiva apatia.